Il pigiama dal Raj a Los Angeles

Un punto fermo della moda nel mondo che cambia

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febbraio 2016

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Il pigiama, un elemento di tutti i giorni, o un’inversione glamour di un’etichetta fashion, rimane sempre di moda, ma rispecchia i tempi che cambiano.

 

In questa stagione, il pigiama sta godendo di una rinascita nel mondo della moda e questo è dovuto in parte a Dolce&Gabbana, che ha incluso il pigiama nella collezione “Italia is Love”, e ha creato una capsule speciale interamente dedicata a questi indumenti umili ma di lusso.

 

Il 24 febbraio Febbraio Dolce&Gabbana ha organizzato una festa in pigiama a Los Angeles, con molti dei più grandi movers and shakers del jet set, il mondo di Hollywood e della moda, tutti nei loro pigiami personalizzati. Ma il pigiama non è una novità negli ambienti più esigenti in fatto di moda e tendenze.  Ecco una breve storia di come il semplice pigiama ha conquistato il mondo.

La parola pigiama e l’indumento stesso sono stati incorporati nella lingua inglese tramite la lingua bengali, durante il Raj. L’utilizzo a livello mondiale del pigiama, infatti, è il risultato diretto della presenza britannica in India nei secoli 18esimo e 19esimo, e dell’influenza imperiale in Occidente in quel momento. I pigiami in India erano una “divisa” di signori e contadini, indipendentemente dal sesso; sono poi stati introdotti in Gran Bretagna nel 17esimo secolo, originariamente conosciuti come “mogul’s breeches”, il soprannome dato dagli inglese al pigiama indiano, ma sono diventati popolari come abbigliamento comodo da casa, per soli uomini, dal 1870 circa.

 

I pigiami costituivano metà dell’abbigliamento da relax e venivano indossati sotto un altro indumento che è passato dai confini di casa alla società, la giacca da camera, o smoking. Popolare tra gli uomini, che a quei tempi portava i pantaloni – sia letteralmente che fisicamente, il pigiama però è rimasto un’opzione lussuosa e confortevole solo per rilassarsi fino all’inizio del 20esimo secolo.

Lo sdoganamento del pigiama, infatti, può in molti modi essere associato all’emancipazione delle donne, ai pionieri della moda e del femminismo, che hanno fatto coraggiose affermazioni basate anche sul pigiama. La figura più illustre sia nel mondo della moda che nel movimento femminista negli anni Venti e Trenta è stata naturalmente Coco Chanel, stilista francese e delle donne tra le più influenti dell’era moderna del fashion. Lei stessa è stata spesso fotografata in pigiama, accessoriato con le sue iconiche perle e la sua naturale eleganza.

 

1930 il pigiama è diventato un indumento ricercato dalle donne di tutti i ceti sociali, forse a causa dell’origine dell’indumento stesso, forse per le sue connotazioni esotiche, senza genere nè classe, o forse per il fatto che inizialmente il permesso di indossarlo, e crogiolarsi nella sua comodità fu dato agli uomini. Le Gamines che volevano farsi notare indossavano il pigiama come divisa, e per le donne del jet set, il pigiama è diventato un copri costume di lusso per la spiaggia.

Il look ha continuato ad avere successo in ambienti di tendenza e tutti quelli che erano qualcuno ne dovevano possedere ed indossare uno, da Greta Garbo a Joan Crawford. Durante la guerra, il pigiama, proprio come altri must have della moda, è diventato meno importante, fino a quando la Principessa Georgiana Irene Galitzine, modella e PR per l’Atelier delle Sorelle Fontana a Roma, l’ ha riportato alla ribalta. Il suo amore per il pigiama ha influenzato molte delle sue conoscenze, da Schiaparelli a Givenchy, e quindi l’indumento ha vissuto una seconda vita, come gran parte delle tendenze di stile nel dopoguerra.

 

Il look è stato poi ripreso ancora una volta negli anni Settanta, con stilisti britannici come Ozzie Clarke, maestro di stampe, kaftani e pigiami, che ha vestito l’influente folla di Kings Road e poi il resto del fashion set da Studio 54 a Rodeo Drive.

Entrando e uscendo dal mondo del glamour, fino alla sua ultima rinascita nel 2016 nelle collezioni Dolce&Gabbana, il pigiama può essere considerato una tela per molti designers per poter esprimere la propria creatività, e per i clienti, per poter commentare lo stato della società e la loro posizione all’interno di essa.

 

 

Cover Credits: Miss Moussia Presents A New Pajama For Women drivers – ©Getty
First image credits: Maharadsha of Patiala / Photo c. 1920 – Patiala, Maharadsha; member of the Expeditioncorps under Maharadsha Pertab Singh.
Photo, undat. (c. 1920). ©MONDADORI PORTFOLIO/AKG Images
Second image credits: Parisian Pyjamas – ©Getty