#DGMontenapoleone: Un ponte tra passato e futuro

Vi presentiamo il fiore all’occhiello della rivoluzione retail di Dolce&Gabbana

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settembre 2016

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Con l’apertura della nuova boutique in Via Montenapoleone 4 a Milano, Dolce&Gabbana svela un’evoluzione del concetto di flagship store.

 

“La nostra prima boutique in via Montenapoleone è un sogno che non era nei nostri progetti. Per noi, è un’ulteriore sfida con noi stessi, un onore e insieme una responsabilità. Quando abbiamo visto il negozio vuoto, ce ne siamo innamorati subito. Volevamo una boutique nuova, diversa, forte, ma sempre riconoscibile. L’idea era quella di esplorare il nostro DNA con un approccio tecnologico e con piena libertà creativa”.

 

Domenico Dolce e Stefano Gabbana

 

 

Ed è questa libertà creativa che annuncia l’inizio di una nuova era nel panorama del retail di lusso, con Dolce&Gabbana all’avanguardia. La boutique in Via Montenapoleone non è solo il gioiello più luminoso nella corona di spazi vendita nella città natale del Brand trentenne, sulla strada più prestigiosa della capitale della moda italiana, ma è anche la pietra miliare, letteralmente, di un nuovo concetto di retail d’alta gamma.

Marmo verde e radica d’olmo: questi i materiali che costruiscono la narrativa della nuova boutique di via Montenapoleone. Il verde, una scelta insolita per Dolce&Gabbana, viene da un lungo studio sulle cromie e sui loro impatti emozionali. È il colore della clorofilla, della vita, è simbolo della rigenerazione. La radica sintetizza le origini, la forza, la stabilità. Rappresenta la tradizione che non cambia con lo scorrere del tempo. Tutti elementi e simboli che possono essere estesi alla nuova strategia retail di Dolce&Gabbana.

 

La boutique in Via Montenapoleone, a Milano, e la boutique di recente apertura a Aoyama, Tokyo, segnalano la fine del modello del concept-store con un solo modulo espositivo in tutto il mondo, in favore di una nuova formula dove emozione, confronto, diversità e scambio culturale si fondono in palcoscenici, non più negozi, dove esperienza e racconto diventano protagonisti.

 

Milano, Porto Cervo, Capri, Tokyo, St. Barth, Londra, Bruxelles, Monte Carlo, Venezia, Pechino, Los Angeles, Dubai: i punti vendita di questi snodi contemporanei del viaggio e dello shopping internazionali cambieranno radicalmente. L’idea di Domenico Dolce e di Stefano Gabbana è di portare i propri clienti dentro un Gran Tour, un percorso ideale, un viaggio immaginifico in cui vogliono mettere in dialogo l’estetica e i valori del brand con le peculiarità, le eccellenze e le culture proprie di ogni luogo. Questo input creativo è stato assegnato a cinque studi d’architettura: Storage Associati (Milano, Italia), Curiosity di Gwenael Nicolas (Tokyo, Giappone), Steven Harris (New York, USA), Marco Costanzi (Imola, Italia) e Carbondale di Eric Carlson (Parigi, Francia). Con loro, i due designer hanno iniziato un dialogo per progettare punti di vista radicali e inconsueti sul marchio e sul territorio dove sorgeranno le boutique.

 

“La boutique di Milano è pensata per essere una connessione tra le personalità differenti e lo spirito di Dolce&Gabbana, dal passato al futuro. Lo spazio rappresenta un dialogo tra due mondi: l’energia del Barocco e la limpidezza del modernismo. In modo non molto diverso da quello che accade in una galleria d’arte moderna, l’atmosfera soft, ma straordinaria dell’ambiente risveglia un senso di scoperta e rinnovata curiosità”.

 

Gwenael Nicolas

Per la boutique a Milano, a Gwenael Nicolas, fondatore dello studio Curiosity, è stato chiesto di interpretare le diverse anime di Dolce&Gabbana e di dar loro vita all’interno di uno dei più prestigiosi palazzi nobiliari milanesi del 1800, con spirito creativo e tecnologico. Lo spazio è il risultato di una fusione tra il barocco e la semplicità lineare del modernismo: il contrasto diventa lo scenario ideale per apprezzare la ricercatezza di ogni creazione esposta. Il soffitto bianco, citazione degli anni ’60, è ravvivato da una luce chiara che irradia le collezioni e che rende unico ogni abito definendo un forte contrasto con il verde del marmo e dell’onice. I pavimenti sono di pietra lavica, un classico della tradizione Dolce&Gabbana. Il soffitto dell’ultimo piano unisce tecnologia e classicità: la trama è caratterizzata da pannelli tridimensionali in metallo che con un movimento automatico calano come un sipario per ridefinire gli spazi interni e dare vita a sale speciali.

 

La boutique di 1.600mq ospita due piani dedicati alle collezioni Donna abbigliamento, accessori, gioielli e orologi, e uno all’Uomo. Dopo l’ingresso, un’imponente scala in marmo verde conduce al primo piano, dedicato all’universo maschile. La struttura continua al secondo dove si apre la gioielleria. Qui, su pavimenti e pareti, dominano due sfumature di verde: quella della pietra onice e quella del marmo. La bicromia fa da contrappunto agli stucchi dorati, elementi pensati per ricordare le tappezzerie delle scenografie nelle opere di Giuseppe Verdi. Nelle sale risaltano infine grandi specchi e arredi barocchi dorati.